La grande chiesa parrocchiale fu benedetta ed inaugurata dal Card. Vicario di Roma, Angelo Dell'Acqua il 21 febbraio 1970.
Nelle linee architettoniche e nelle proporzioni assume la grandiosità di un santuario: un monumento che vuole essere un tributo di arte e di fede a Maria.
Può contenere oltre 500 persone sedute.
È opera degli architetti Eugenio Montuori e Giuseppe Nicolosi.
Sulla sinistra della chiesa - quale corpo a sè stante - svetta agile e ardito il campanile di 30 metri. Sempre sul lato sinistro vi è il battistero, ora trasformato in centro di accoglienza con la sede della associazione di volontariato "Camminare Insieme".
Sul lato opposto, a desta della chiesa, si trova la casa parrocchiale con gli uffici al pianterreno e le camere dei religiosi al primo piano.
L'interno della chiesa, a tre navate, è caratterizzato dalle strutture in cemento armato e dalle pareti rivestite con mattoni a vista.
La navata centrale è lunga 68,85 metri e larga 25,52 metri ed alta 19 metri.
La cupola quadrata, al tiburio, raggiunge l'altezza di 24 metri, mentre la facciata è alta 21 metri.
Nel 1975 le pareti laterali sono state arricchite da una serie di otto grandi tele (3 x 3 metri), dove vengono esaltati i valori cromatici dell'insieme, opera del pittore Benedetto De Santis.
Si tratta di un ciclo evangelico (come nella tradizione della "bibbia dei poveri") che comprende le seguenti scene, a partire dal lato della sagrestia: la tempesta sedata, il seminatore, la chiamata degli apostoli, la natività, l'orto degli ulivi, la crocifissione, la resurrezione, la cena di Emmaus.
Il presbiterio è stato completamente ristrutturato negli anni '80.
È composto dal tabernacolo (un mondo sovrastato dalla immagine del "Cristo della Montagna") con ai lati una Gloria di angeli, dalla sede del celebrante, dall'ambone, dal fonte battesimale e dall'altare.
Nel retro è stato ricavato un piccolo vano che custodisce il reliquiario.
Tutte le realizzazioni in bronzo, lavori unici e originali fatti appositamente per la nostra chiesa, sono opera dell'artista Giorgio Fiordelli.
In alto, sul tiburio, altre due vetrate doppie (con quattro scene), ornano la nostra chiesa. Sono opera del pittore Benedetto De Santis (lo stesso autore delle otto tele che si trovano lungo le pareti della chiesa) e rappresentano (a partire dalla prima a sinistra): il protoevangelo (il primo annuncio della salvezza ad Adamo ed Eva), l'annunciazione, l'adorazione dei Magi e l'assunzione di Maria.
Di pregevole valore artistico è la grande vetrata dell'abside.
Rappresenta la Madonna, Regina del mondo e Madre del Carmelo (con l´immagine del libro dell´Apocalisse: la donna vestita di sole, con la luna ai suoi piedi e una corona di dodici stelle); al lato, S. Elia Profeta, con in mano la spada di fuoco, ispiratore dell'Ordine Carmelitano e S. Simone Stock, il santo che ha ricevuto lo scapolare da Maria. (in basso a destra è stato aggiunto lo stemma del Papa Paolo VI, non solo perchè la vetrata è stata realizzata durante il suo pontificato, ma anche perchè il S. Padre ha voluto finanziare tutta l'opera come ricordo della sua visita nel Natale del 1971).
È stata realizzata con vetri «dalles» e misura 12,40 x 6 metri. È opera della Prof.ssa Laura Giuliani Redini ed è stata eseguita dalla ditta "Vetrate D'Arte Giuliani" di Roma.
Nel 1993 sono stati eseguiti dei lavori all'ingresso della chiesa: sono state realizzate due moderne e funzionali salette per le confessioni; un portale di vetro con il Tau e due acquasantiere in rame.
Nel 1997, sulla parete destra della chiesa, è stata collocata una grande statua del Cristo crocifisso, ricavato in maniera straordinaria dallo studio della Sindone di Mons. Giulio Ricci.
Nel 2006 è stata completamente restaurata anche la Cappella feriale nella quale si conserva lo Scapolare del Carmine di san Giovanni Paolo II.
In seguito la Cappella si è arricchita di un busto in bronzo del Papa opera di Celestino Giampaoli (2011)
e, grazie alla generosità di una famiglia, di vetrate artistiche che riprendono i motivi del Flos Carmeli (2015).
Per il 50° anniversario di fondazione (2011) la Comunità ha messo in cantiere delle opere importanti a ricordo del Giubileo parrocchiale: lo spostamento dell'ambone e la posa in opera - nel tiburio sopra l'altare - di sette grandi icone: Cristo Pantocratore al centro, con ai lati san Pietro e san Paolo; seguono poi due beati carmelitani, p. Tito Brandsma sacerdote olandese ucciso nel campo di concentramento di Dachau e p. Angelo Paoli, il ‘padre dei poveri’ molto conosciuto dalla nostra Comunità. Chiudono la composizione due angeli.
Infine è stata realizzata una icona mariana, che è posta sul presbiterio: l’immagine di Maria Domus Stabilis
Ultima, in ordine di tempo, la realizzazione dell’altare della Madonna del Carmine che ospita la statua di Maria, incoronata da san Giovanni Paolo II in occasione della sua visita pastorale il 14 dicembre 1986.