particolare della vetrata dell'abside della parrocchia foto del papa Giovanni Paolo secondo che incorona la statua della Madonna "La Parrocchia è una casa di fratelli, resa accogliente dalla Carità"
Giovanni Paolo II alla Comunità di Torre Spaccata

Diocesi di Roma
S. MARIA REGINA MUNDI
Padri Carmelitani della Provincia Italiana
[sei in: CULTURA/primo piano]

PRIMO PIANO: un argomento per discutere e confrontarsi nel FORUM parrocchiale
VIDEOGIOCHI, INTERNET E NUOVE TECNOLOGIE TRA GENITORI E FIGLI

videogiochiI parte: Come scegliere un videogioco
Si avvicinano le feste, che cosa regalare a figli e nipoti?
Le possibilità sono tante e, tra esse, sicuramente anche quella di regalare un videogioco per il computer o per un’altra delle consolle più diffuse.

Ma come scegliere un videogioco?
Cosa fare per sapere se è adatto al ragazzo al quale vogliamo regalarlo? Come fare per sapere, prima di acquistarlo, se il gioco contiene scene o situazioni che non sono adatte ai nostri ragazzi?
Se compriamo un qualsiasi gioco, sulla confezione troveremo l’indicazione dell’età per la quale il gioco è adatto e non costituisce un pericolo. Questa indicazione è obbligatoria per legge.
I film proiettati nelle sale cinematografiche sono accompagnati dal visto della censura che può vietarne la visione ai minori di 14 o di 18 anni.
Ma per i videogiochi?

Per i videogiochi non esiste nessuna legge che obblighi produttori e rivenditori a segnalare per quale età il gioco è adatto e a quali temi o soggetti il gioco è ispirato.
Su proposta del ministro per i beni e le attività culturali, il governo, nel mese di agosto, ha presentato in Parlamento una proposta che farà diventare obbligatorio l’uso del sistema di classificazione dei videogiochi attualmente in uso a livello europeo e sostenuto dai principali produttori di console, tra cui Sony (PlayStation), Microsoft (Xbox) e Nintendo (GameCube) e dagli editori e sviluppatori di giochi interattivi in tutta Europa.
Questo sistema è denominato PEGI (Pan European Games Information ovvero Informazioni Paneuropee sui Giochi) ed è fondato sull’autoregolamentazione e sulla libera adesione.
Il suo scopo è assicurare che i minori non siano esposti a giochi non adatti alla loro età.

Quando ci accingiamo a comprare un videogioco cerchiamo, sulla confezione, la classificazione.
E’ riportata sul fronte e sul retro delle confezioni dei video giochi e comprende due elementi separati ma complementari: il primo è la classificazione in base all’età, analoga ad alcuni sistemi di valutazione esistenti. Le fasce d’età PEGI sono 3+, 7+, 12+, 16+ e 18+.
Il secondo elemento è una serie di descrittori dei giochi, vale a dire icone riportate sul retro delle confezioni che descrivono il contenuto del prodotto.
A seconda del tipo di gioco, si possono avere fino a sei descrittori.
L’intensità del contenuto è appropriata alla classificazione in base all’età del gioco.
L’abbinamento di questi due elementi consente ai genitori e a coloro che acquistano i giochi per i bambini di avere la certezza che il prodotto che stanno per comprare sia adeguato all’età del giocatore a cui è destinato.

Le icone e i loro significati
Queste sono le icone che sono riprodotte sulle confezioni dei videogiochi. Per ognuna è indicato il significato.

icona età
Età
Indica l’età dalla quale il gioco è adatto. Le fasce d’età sono 3+, 7+, 12+, 16+ e 18+


icona linguaggio
Linguaggio scurrile
Gioco che contiene espressioni volgari


icona discriminazione
Discriminazione
Gioco che contiene scene di discriminazione o materiale che possa incoraggiarla


icona droga
Droghe
Gioco che fa riferimento a o rappresenta l’uso di droghe


icona paura
Paura
Gioco che può allarmare o spaventare i bambini


icona gioco d'azzardo
Gioco d’azzardo
Gioco che incoraggia o insegna a giocare d’azzardo


icona sesso
Sesso
Gioco che contiene scene di nudo e/o comportamenti sessuali o riferimenti sessuali


icona età
Violenza
Gioco che contiene scene di violenza


Quando acquistate un videogioco fate attenzione alle icone e poi fate la vostra scelta.
Eravate a conoscenza di questa etichettatuta? La ritenete esauriente? Quali videogiochi 'girano' sui vostri computer e console? Quante tempo ci si passa giocando? Da soli o in compagnia?
(aggiornato all’8 dicembre 2007) R. A.

cellulareII parte - “Ma i tuoi ti fanno navigare da solo?”
Il Censis ha pubblicato il 41° Rapporto sulla situazione sociale del paese.
I dati confermano un continuo aumento dell'uso di Internet e del telefono cellulare, in particolare tra i giovani.
Secondo il Rapporto, Internet è diventato anche in Italia uno strumento familiare ad un gran numero di persone, con una accelerazione estremamente significativa proprio nel corso di questo ultimo anno.
Nel 2007 gli utenti di Internet hanno raggiunto una quota pari al 45,3% della popolazione. Prendendo in considerazione solo gli utenti abituali, quelli cioè che si connettono almeno tre volte alla settimana alla rete, si è passati dal 28,5% del 2006 al 38,3% del 2007, con un indice di penetrazione che ha raggiunto tra i giovani il 68,3% e tra i più istruiti il 54,5%.
Anche il cellulare è ormai uno strumento indispensabile per la maggior parte degli italiani, con un indice di penetrazione complessiva pari all’86,4% della popolazione e, come per Internet, la diffusione è ancora più alta tra i ragazzi (92,6%).
Il cellulare è considerato uno strumento d’uso praticamente quotidiano dal 76,9% degli uomini, dal 92,6% dei giovani e dall’81,4% degli utenti con il maggior livello di istruzione.
Il Censis ce lo conferma ma noi, come genitori, ce ne eravamo già accorti.
Le famiglie che hanno un collegamento internet sono sempre di più e la giustificazione è quasi sempre che i “i ragazzi ne hanno bisogno...per la scuola, ... per le ricerche, ... per tenersi informati, ... per comunicare e così via”.
E il cellulare? Quale genitore, quando i propri figli escono, non li congeda con la frase “Hai il cellulare? Tienilo acceso.” Per lamentarsi, poi quando non finiscono più di digitare messaggini sulla tastiera.

filtro davideInternet e il cellulare sono cattivi?
No certamente, ma è vero che anche per questi strumenti occorre educare al loro uso corretto.
Non sempre è facile. Spesso siamo noi adulti a trovarci in difficoltà perchè non siamo cos’è una adsl, un download, un peer to peer e così via.
E mentre noi pasticciamo col nostro telefonino e non riusciamo a spedire o ricevere una mail, i nostri ragazzi percorrono, virtualmente, mondi sconosciuti, da soli e senza nessuna guida.
Non possiamo certo pretendere di accompagnarli dappertutto. Non sarebbe nemmeno possibile. Dobbiamo renderci conto che la via migliore è sempre quella dell’educazione all’uso responsabile delle cose, aiutando i ragazzi alla responsabilità e alla consapevolezza, dando loro gli strumenti per valutare, giudicare e scegliere nel modo più giusto.
Con questo forum vogliamo offrire agli educatori, soprattutto ai genitori, un momento di scambio e di confronto. Ma non solo. Cercheremo di far conoscere alcuni strumenti che possano aiutare gli educatori e i genitori ad orientarsi nel mondo delle nuove tecnologie.

Alcuni esempi.
Sappiamo che è possibile ‘filtrare’ la navigazione dei nostri ragazzi così che siano accompagnati e non facciano brutti incontri?
Abbiamo mai pensato a fare un patto con i nostri ragazzi per l’uso del cellulare?
Ci auguriamo di fare un buon servizio agli educatori e ai genitori che ci leggono ma, allo stesso tempo, invitiamo a mandarci opinioni, impressioni ed esperienze.
Questo vale logicamente anche per i più giovani che ci leggono.

Link di approfondimento:
[esterno] Maggiori informazioni sulla classificazione sul sito del PEGI [vai]
[esterno] Il Centro Studi Minori e Media di Firenze ha svolto nel 2007 l'indagine Minori in videogioco per analizzare la diffusione e l'uso dei videogiochi fra gli adolescenti; in collaborazione dell’Università di Firenze e la Confconsumatori ha promosso una indagine conoscitiva sull'uso del cellulare da parte dei bambini e dei ragazzi. [risultati]
[esterno] L’Associazione Davide onlus lavora da dieci anni sul fronte dei servizi per gli educatori e i ragazzi per l’uso consapevole di Internet e propone un ‘filtro’ per la navigazione sicura. [vai]

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