Questo pellegrinaggio è stato organizzato dalla nostra Parrocchia con l’intento di andare a visitare i luoghi che hanno visto nascere e crescere il Beato Angelo Paoli, sacerdote carmelitano, beatificato in Roma il 25 aprile 2010.
Il Beato Angelo Paoli nacque ad Argigliano (MS), ora frazione di Casola in Lunigiana, un paesino immerso nelle Alpi Apuane, che conta oggi solo 80 abitanti.
Una volta entrato nell’Ordine dei Carmelitani, Angelo Paoli fu membro di quasi tutte le comunità toscane del tempo: Cerignano, Fivizzano, Pistoia, Montecatini alto, Siena, Pisa, Firenze, Corniola; il nostro pellegrinaggio non è potuto arrivare a tutti questi luoghi, ma ne abbiamo scelti alcuni tra i più significativi.
Sessanta persone, guidate dal Parroco, p. Lucio Maria Zappatore, si sono ritrovate alla 6,30, davanti alla chiesa parrocchiale, per la partenza.
Più o meno alla stessa ora, da Argigliano e da Fivizzano altri pellegrini si mettevano in cammino verso Siena.
Il pellegrinaggio non è un’esperienza turistica ma un viaggio spirituale, un cammino di fede, un’occasione per rinnovare la propria vita, contemplando l’esempio di Maria e dei santi che hanno già percorso e completato l’itinerario incontro al Cristo. Per i pellegrini che, nel Medioevo, a piedi, attraversavano l’Europa, per visitare la tomba di Pietro o per raggiungere i luoghi della vita di Gesù, il pellegrinaggio costituiva anche un’esperienza di condivisione con le comunità cristiane dei luoghi che visitavano.
Con questo spirito ci siamo messi in viaggio e abbiamo visitato i luoghi che hanno visto nascere e formarsi il Beato, ed abbiamo incontrato le comunità di Argigliano e di Fivizzano e con loro abbiamo condiviso la comune devozione al Beato e con loro, tutti insieme, ci siamo messi in ascolto del suo messaggio.
Prima tappa: Siena, chiesa di San Niccolò del Carmine.
Nel convento di San Niccolò il beato Angelo trascorse l’anno di noviziato, tra il dicembre 1660 e il dicembre 1661, ed emise i voti solenni. Da sacerdote vi tornò nell’ottobre del 1667 e vi rimase fino al 1680.
A Siena il Beato organizza una mensa per i poveri e, con i prodotti dell’orto del convento e con quanto riesce a procurarsi, cucina ogni giorno il minestrone che offre agli indigenti.
A Siena il beato Paoli verrà chiamato, per la prima volta, “Frate Carità”.
A San Niccolò la nostra comunità pellegrinante si è incontrata con i pellegrini che venivano da Argigliano e Fivizzano. Insieme abbiamo commemorato Angelo Paoli, rievocato nel saluto di benvenuto del Presidente del Comitato e nell’omelia di p. Lucio. Insieme abbiamo condiviso il pane eucaristico, nello stesso luogo dove il beato, più di trecento anni fa, celebrava l’eucarestia e spezzava il pane con i poveri. Al termine della celebrazione, il Comitato Angelo Paoli ha consegnato al parroco di San Niccolò una reliquia del beato.
Nella chiesa abbiamo potuto vedere la mostra allestita dal Comitato e dedicata ai luoghi, in Toscana e a Roma, nei quali il beato è vissuto e ha operato.
Verso la Lunigiana
Da Siena siamo ripartiti nel pomeriggio, diretti verso la Lunigiana. Lasciata Firenze alle nostre spalle, ci siamo diretti verso il mare della Versilia e, risaliti verso nord, passate Massa e Carrara, ci siamo addentrati in Lunigiana, per salire al Passo dei Carpinelli, in Alta Garfagnana, dove si trova l’Hotel Prosperi nel quale abbiamo pernottato.
Strette strade di montagna, percorse di notte con qualche timore, ma che il nostro autista ha affrontato con maestria, guidati da Domenico, ex presidente del Comitato, che a Siena si è unito a noi e ci ha accompagnato nelle terre natie del beato Angelo Paoli.
Quello che la notte ci aveva nascosto, ci si è rivelato il mattino dopo. Davanti a noi le cime rocciose delle Alpi Apuane e l’ampia distesa verde che, tra montagne e colline, digrada verso la costa tirrenica e il mar Ligure. Scendendo verso Argigliano, davanti ai nostri occhi scorrevano i luoghi che padre Paolo, a piedi o a dorso di mulo, percorreva alla fine del Seicento. Percorsi di montagna che affascinano ma allo stesso suscitano sentimenti di timore e paura, durante i quali l’attesa della meta sostiene la fatica del cammino, duranti i quali si è spesso soli e diviene naturale affidarsi alla Provvidenza e alla protezione di Maria. Così è anche nel nostro pellegrinaggio terreno.
Ad Argigliano, paese natale del beato Paoli
Argigliano è una piccola frazione del comune di Casola in Lunigiana, incastonata nelle Apuane, a circa 400 metri sul livello del mare. Nel borgo, raccolto intorno alla chiesa, abitano poco più di ottanta persone. Il beato Angelo Paoli vi nacque il primo settembre 1642.
Ad Argigliano, tornatovi da sacerdote, nel Ferragosto del 1674, si verificò l’evento straordinario della distribuzione del pane ai poveri, pane che non finiva mai. Questo miracolo è ancora oggi ricordato il 20 gennaio, nella festa del beato.
Il pullman si è dovuto fermare fuori del paese, sotto il ponte della ferrovia Lucca-Aulla.
Da lì siamo saliti verso il paese; alcuni a piedi e altri con alcune automobili, messe a disposizione dal comitato.
Nella chiesa parrocchiale dedicata a S. Maria Assunta abbiamo celebrato l’eucarestia domenicale. La liturgia domenicale ci ha ricordato che il Signore ci ha scelto perché andiamo e portiamo frutto e perché il nostro frutto rimanga. Il beato Angelo Paoli è stato fedele alla parola del Signore e ha portato molto frutto. Le due comunità, quella di Roma e quella di Argigliano, unite nella celebrazione dell’eucarestia nel suo ricordo, sono sicuramente uno dei frutti della sua santità.
Dopo la celebrazione, i discendenti del beato Angelo e il comitato hanno offerto a tutti una ricca colazione a base di dolci e cioccolata calda (ben accolta perché, nonostante il ritorno di temperature estive, il clima mattutino era decisamente fresco).
Non potevamo lasciare Argigliano senza visitare il borgo e il parco dedicato al beato, lì dove era il cimitero. Dal parco è possibile vedere i resti della casa natale di Angelo Paoli.
Aspettiamo la comunità di Argigliano a Roma per ricambiare l’ospitalità e l’amicizia che ci sono state offerte durante la visita.
Fivizzano: il luogo dell’obbedienza.
Da Argigliano siamo ripartiti in fretta per Fivizzano, per la visita al convento di Cerignano, fondato dai Carmelitani nel 1568, dove il padre Paoli ricevette, nel 1687, l’obbedienza che lo chiamava a Roma. Dalla piazza del paese, lo scuola-bus del comune di Fivizzano ci ha condotti, in piccoli gruppi, al convento di Cerignano. Da diversi secoli i carmelitani hanno lasciato quel luogo e l’edificio ha subito diverse traversie. E’ passato di proprietà ed è stato utilizzato a scopi diversi, fino ad essere adibito a fattoria e casa colonica. I terremoti ripetuti, nell’Ottocento e nel Novecento, hanno distrutto parte dell’edificio e contribuito al degrado della struttura.
Ai nostri occhi è invece apparso un luogo di pace, immerso nel verde, che, per l’impegno dei nuovi proprietari, sta riacquistando la dignità e la solennità di un tempo. Un attento restauro sta recuperando l’immobile, restituendolo, per quanto possibile, nella consistenza e nella bellezza di un tempo. NeI chiostro sono stati recuperati gli affreschi dipinti nelle lunette da Stefano Lemmi di Fivizzano.
Il programma del pellegrinaggio prevedeva una celebrazione nell’antico refettorio del convento ma la mattinata era ormai trascorsa e l’orario per la partenza per Pisa era già superato da un pezzo.
Pisa, ultima tappa
Ci siamo messi di nuovo in viaggio per Pisa dove siamo arrivati con circa due ore di ritardo rispetto al programma. Il tempo rimasto ci ha permesso solo di pranzare, insieme a padre Giuliano de Angelis, che ci ha accolto nei pressi della piazza dei Miracoli. Non abbiamo potuto far sosta nella Chiesa del Carmine di Pisa dove il beato ricevette il suddiaconato e il diaconato e dove soggiornò, per un breve periodo nel 1682, prima di essere inviato a Cerignano.
Per l’ordine carmelitano, il convento di Pisa ha un profondo valore perché in questa città, nel 1249, si stabilì la prima comunità di frati nell’Italia peninsulare. Ma il tempo rimastoci ci consentiva solo di riavviarci sulla strada di casa, verso Roma.
Verso le 22 siano giunti davanti alla nostra chiesa e ci siamo lasciati nel ricordo del beato Angelo Paoli, dei luoghi che abbiamo visto e delle testimonianze che abbiamo ricevuto e che speriamo di aver ricambiato.
Un’esperienza sicuramente da ripetere, organizzando meglio i tempi e le tappe come la prima esperienza ha suggerito di fare.
Nell’attesa di una seconda edizione del pellegrinaggio, nella prossima privare, attendiamo e speriamo di poter ospitare le comunità di Argigliano e di Fivizzano per ricambiare tutto quello che ci è stato donato in questa esperienza.
Un sentito ringraziamento va alla comunità di Argigliano, al suo Parroco e ai discendenti del Beato, e al Comitato “Venerabile Padre Angelo Paoli” di Fivizzano, e in particolare a Domenico Salvatori, ex presidente che, a nome del Comitato, a Siena ci ha preso per mano e guidato nell’itinerario, contagiandosi con il suo entusiasmo e la sua passione.