particolare della vetrata dell'abside della parrocchia foto del papa Giovanni Paolo secondo che incorona la statua della Madonna "La Parrocchia è una casa di fratelli, resa accogliente dalla Carità"
Giovanni Paolo II alla Comunità di Torre Spaccata

Diocesi di Roma
S. MARIA REGINA MUNDI
Padri Carmelitani della Provincia Italiana
[sei in: ATTIVITÀ/cronache 2009-2010]

La nuova cura dell'altare

Molti parrocchiani hanno notato un ‘piccolo’ cambiamento nella cura dell’altare durante le celebrazioni domenicali, in particolare la scelta e la disposizione delle composizioni floreali che, domenica dopo domenica, stanno impreziosendo la liturgia dandole un particolare tono di grazia e bellezza.
Artefici di questo cambiamento sono tre parrocchiane: Laura, Maria Pia, Margherita a cui abbiamo chiesto di raccontarci di questa loro iniziativa.

L’approfondimento della prima parte del programma pastorale di questo anno sull’Eucarestia, ha posto tutta la nostra comunità di fronte alla domanda: cosa possiamo fare per rendere più belle e più curate le nostre liturgie?
Anche noi ci siamo interrogate sui vari aspetti che potevano essere migliorati.
Oltre alla cura dei canti, dei gesti, della proclamazione delle letture, ci siamo rese conto che anche per la cura vera e propria della chiesa, come luogo dove incontrare Dio nella Liturgia domenicale o nella preghiera personale, c’era qualcosa da fare.
Invece di stendere un resoconto su quello che poteva essere migliorato, abbiamo deciso che forse era meglio concretizzare quello che pensavamo potesse rendere “più belle ” le nostre liturgie.
Con il permesso del parroco ci siamo affiancate alle persone che già si occupavano della pulizia e del decoro della nostra chiesa e abbiamo iniziato prendendoci cura prima di tutto della bellezza dell’altare.
Posizionare dei fiori sopra e sotto l’altare non vuol dire solo “abbellire” nel senso stretto della parola, ma accompagnare ed esaltare con la bellezza della creazione stessa di Dio (i fiori, le piante), la bellezza di quell’Alleanza sponsale che in ogni liturgia eucaristica Dio rinnova con il suo popolo attraverso il sacrificio di Gesù.
Fare delle “Icone floreali”, come spesso vengono chiamate, vuol dire quindi che la scelta dei colori, delle forme e della posizione dei fiori o di alcuni simboli ad essi collegati, è strettamente legata al periodo liturgico o alla solennità che la Chiesa sta celebrando. Contemplando con gli occhi un presbiterio ben curato e fiorito, soprattutto durante una liturgia, si permette allo spirito di contemplare la bellezza di Dio.
Ci piace ricordare che il nostro primo bouquet lo abbiamo posto sotto l’altare e sotto l’icona di Maria l’8 dicembre per la festa dell’Immacolata Concezione. Mettendo sotto la Sua custodia il nostro servizio e incoraggiate dall’attenzione, dalla partecipazione e dall’affetto di tutti i frati della nostra parrocchia, ci auguriamo di contribuire a rendere sempre di più la nostra chiesa un piccolo Carmelo, monte santo e giardino fiorito dove gustare la “bellezza” dell’incontro con Dio.

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In particolare vogliamo offrire la spiegazione dei simboli quaresimale posti sotto l’altare che sono stati illustrati durante la liturgia del Mercoledì delle ceneri (vedi al foto sopra).
I segni posti sotto l’altare simboleggiano il cammino quaresimale che oggi ha inizio.
La ciotola sopra un il piedistallo contiene la cenere: segno della nostra natura umana, plasmati dalla terra ritorneremo a essere terra.
La nudità dei rami secchi ci ricorda il cammino di penitenza che è necessario intraprendere per la conversione.
Il drappo viola, simbolo del percorso quaresimale, ci conduce alla pietra/sepolcro ornata di fiori, simbolo del Cristo Risorto, vittorioso sulla morte.
Per questo i fiori viola che ornano la pietra/sepolcro sono sostituiti – in due occasioni - da un giglio bianco come anticipazione della Pasqua.

Parrocchia S. Maria Regina Mundi - Via Alessandro Barbosi, 6 - 00169 - Torre Spaccata - Roma
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