A 88 anni, proprio nel giorno del suo onomastico, il primo Segretario della nostra Associazione Piccoli Cantori di Torrespaccata, il Cav. Peppino Passaretti, ci ha lasciati.
In suo ricordo presentiamo, per ricordarlo ai vecchi e nuovi amici, un articolo di p. Lucio pubblicato sulla rivista dell'A.P.C.T. nel 1980.
"MANNAGGIA 'A CAPA TOJA!"
Non c'è bambino o bambina del coro che non si sia beccato almeno una volta questo "Mannaggia ‘a capa toja!" da parte del nostro segretario, il Cav. Giuseppe Passaretti.
Lui cosi preciso, ordinato e tranquillo, in mezzo al disordine, al chiasso e alla confusione della nostra Associazione non può sfogarsi se non dicendo a tutti: “Mannaggia 'a capa toja!". (Lo dirà anche quando leggerà questo articolo pubblicato a sua insaputa...)
Cosa sarebbe l'A.P.C.T. senza il suo segretario?
A lui dobbiamo il merito di aver seguito tutte le nostre pratiche presso i vari Ministeri e di averle condotte felicemente in porto.
A lui dobbiamo la perfetta riuscita della trasferta a Milano, con tutti i suoi appunti meticolosi e precisi, come anche la perfetta riuscita, dal punto di vista organizzativo, dì tutte le nostre uscite: quando c'è lui siamo sicuri che tutto andrà bene, che non lasceremo nessun ragazzino, nessuno strumento, nessun foglio di musica per strada!
A lui dobbiamo l'efficienza attuale della nostra segreteria, così ordinata nell'archivio, nei dati, nelle pratiche, nei programmi, nella catalogazione di tutte le notizie che ci riguardano.
E che dire poi della sua cordialità?
Ha sempre una buona parola per tutti; è diventato il confidente di tutti; da tutti accetta scherzi voluti o anche non voluti (come quando una bambina del coro ha suonato a casa sua, alla moglie, qualificandosi come « l'amica di suo marito »!), anzi, è proprio lui, specie sul pullman, durante le trasferte, a dare inizio agli scherzi.
Non parliamo poi dei suoi «solfeggi», retaggio della sua gioventù di Capo-Banda (in tutti i sensi...), dove ogni tanto però qualche sillaba è leggermente diversa, per motivi di copione, dalle note tradizionali.
Caro Peppino, conoscendo la tua modestia, abbiamo inserito a sorpresa questa pagina nella nostra rivista, sapendo che mai avresti accettato una cosa simile se ne saresti venuto a conoscenza.
Ma per me e per tutti i Soci, grandi e piccoli, era il minimo che potevamo fare per sdebitarci con te per il lavoro che fai per noi, e per dimostrarti tutta la nostra riconoscenza.