[sei in: ATTIVITÀ/cronache 2006-2007]
S. MESSA NEL TRIGESIMO DELLA MORTE DI GIOVANNI GIGLIOZZI
La nostra parrocchia, sabato 24 marzo, alla Messa delle ore 18, ha celebrato il trigesimo della morte di Giovanni Gigliozzi, figura notevole del laicato cattolico romano, scrittore, giornalista, autore e regista di programmi radiofonici, già presidente del Centro diocesano di teologia per laici, presidente dell'ANFIM, l’associazione nazionale famiglie martiri caduti per la libertà.
Erano presenti alcuni rappresentanti del Centro Romanesco Trilussa, di cui Gigliozzi era socio onorario, tra i quali Renato Merlino, Giorgio Fiordelli, Mirella Migliacca, Lillo Brucculeri e Giovanni Roberti.
Il Cardinal Vicario, Camillo Ruini, si è unito nella commemorazione inviando un suo personale messaggio di adesione.
Al termine della celebrazione eucaristica, il Parroco, p. Lucio, dopo la lettura dei messaggi di cordoglio inviati dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e dal Ministro della Difesa, Arturo Parisi in occasione della scomparsa, ha fatto ascoltare la registrazione della recita che Gigliozzi fece del sonetto di Gioacchino Belli, Er giorno der giudizzio, accompagnato alla chitarra del maestro Gangi, durante una delle serate sulla poesia romanesca svoltesi nella nostra parrocchia.
Padre Lucio, Renato Merlino e Giorgio Fiordelli hanno poi commemorato lo scomparso con la lettura di alcune loro poesie in romanesco.
Giovanni Gigliozzi è morto lo scorso 24 febbraio all’età di 87 anni. Lavorò alla Rai come giornalista e condusse anche la storica trasmissione “Qui RadioDue” con Anna Leonardi. Fu tra l’altro iniziatore, dal 1949, con monsignor Luigi Novarese, del programma radiofonico “Quarto d’ora della serenità”, sulle frequenze della Radio Vaticana. Sempre per la RAI ideò e condusse trasmissioni radiofoniche di grande successo come: Radio Campidojo, Cara Rai, In diretta dal Caffè Greco, La carta parlante.
Autore dai molteplici interessi, collaborò a varie riviste, scrisse numerosi lavori teatrali ed fu autore di numerosi volumi tra i quali Francesco e la povera dama, Anita. Una grande storia d'amore, Gesù di Nazareth. La storia più bella del mondo (1987), A Roma una strada... (1989), Caterina, mia figlia (1991), Gemma Donati, la moglie di Dante (1997), Regine d'Italia (1997) Fantasmi a Roma (1974) e L'arco della Ciambella (1979), Lilla del portico (1978); La moglie di San Pietro (1958); La Conversione di un Papa (1979).
Segnato dall’incontro con padre Pio, ebbe la fortuna di aver parte della sua amicizia. A padre Pio dedicò un libro dal titolo ...E padre Pio mi disse...
Raccontò del santo frate una storia vissuta, ricavata da confidenze nell'orto del convento, da frammenti di ricordi, dandone una preziosa testimonianza che può aiutare a conoscere più profondamente il frate che suscitò tante polemiche e discussioni e che fu certamente, come si evince dal racconto di Gigliozzi, segno di contraddizione.
Forte fu anche il suo impegno civile. Fu consigliere e assessore al Comune di Roma, e soprattutto fu sempre in prima linea per denunciare, nell’eccidio delle fosse Ardeatine (1944), un crimine deliberato per intimorire la popolazione e non soltanto un’azione di rappresaglia militare. Nella strage aveva perso un cugino.
La comunità parrocchiale di Torre Spaccata lo ebbe ospite in diverse occasioni, tra cui le serate romanesche organizzate durante le feste patronali, in occasione delle quali Gigliozzi recitò i sonetti del Belli, musicati dal maestro Gangi e per questo ha deciso di ricordarlo e di farsi promotore presso il Comune di Roma affinché gli sia intitolata una delle strade del nostro quartiere, la cui toponomastica è dedicata a poeti e scrittori “romanisti”.
R. A.